COMMERCIO
EQUO SOLIDALE CHE...?
Sapete cos'è
realmente il commercio equo solidale? E lo sapevate che anche l'Unione Europea
si è mossa per la promozione e il sostegno del commercio equo solidale e dei
suoi prodotti?
Ma procediamo con ordine.
Partiamo dal primo punto. Le caratteristiche del commercio equo solidale.
E' una forma di commercio che garantisce al produttore e ai suoi dipendenti un prezzo giusto e predeterminato, assicurando anche la tutela del territorio. La caratteristica fondamentale è che si vende direttamente al cliente finale i prodotti, evitando qualsiasi intermediario.
E' quindi una forma di commercio nella quale si cerca di perseguire due obiettivi fondamentali: fornire opportunità di sviluppo a produttori e lavoratori su piccola scala nei paesi in via di sviluppo, influenzare il sistema di commercio internazionale e le imprese private affinchè divengano più eque e si indirizzino maggiormente verso lo sviluppo sostenibile.
Esistono due modi di commercializzazione dei prodotti equo solidali:
il percorso integrato, nel quale i prodotti (specialmente oggetti artigianali) sono importati da organizzazioni del commercio equo solidale e distribuiti soprattutto in negozi specializzati e il sistema “dell'etichettatura”, in base al quale i prodotti sono etichettati da agenzie di certificazione specializzate in tale commercio che certificano che la catena di produzione rispetti i principi del commercio equo solidale.
Proprio per le sue notevoli caratteristiche positive si conta che a partire dai primi anni del 2000 le vendite dei prodotti sono aumentate del 20%!
E ora passiamo al secondo punto: il commercio equo solidale e l'Unione Europea.
Proprio per i suoi punti di forza, ancora poco sviluppati, sono state portate avanti dall'Unione Europea e dai suoi governi una serie di iniziative legislative per promuovere sempre più questa forma di commercio internazionale.
Due sono le date fondamentali.
A partire dal 1999, infatti, la Commissione presenta un bilancio delle evoluzioni avvenute in questo settore.
Nel 2000 invece con la firma dell'accordo di Cotonou, l'Unione Europea si è impegnata a sostenere il commercio equo solidale.
Da quella data un unico marchio internazionale ha sostituito i marchi nazionali di certificazione negli Stati membri. L'introduzione di questo marchio ha rafforzato la fiducia dei consumatori e il riconoscimento dei prodotti provenienti da questo commercio. Nel 2009, tra il 60% e il 70% delle vendite mondiali provenienti dal commercio equo e solidale hanno avuto luogo in Europa. Accanto alle azioni del Consiglio e della Commissione si sono formate diverse associazioni, volti a favorire questa forma di commercio internazionale come: FLO, IFAT, NEWS ed EFAT.
Queste hanno sviluppato una serie di criteri per evitarne gli abusi: un prezzo equo al produttore che garantisca un salario equo, che copra i costi di produzione e il costo della vita, relazioni stabili e a lungo termine con i produttori, trasparenza e tracciabilità lungo l'intera catena di fornitura, rispetto per l'ambiente, protezione dei diritti dell'uomo, sostegno alla produzione e accesso al mercato per le organizzazioni dei produttori e attività di sensibilizzazione sulla produzione del commercio equo.
Nonostante ci siano stati dei passi in avanti l'attuale assistenza al commercio equo solidale è ancora limitata e frammentata.
Gli sforzi dovrebbero essere tesi a sviluppare un'adeguata legislazione che porti ad uno sviluppo del commercio equo solidale e dei suoi prodotti.
Proprio in vista della simulazione del Parlamento Europeo potrete portare all'attenzione dell'Assemblea delle risoluzioni che diano spunti di riflessione per incrementare e regolamentare il commercio equo solidale e i suoi prodotti.
Concentratevi su ciò che è stato fatto e su ciò che sarebbe importante fare e dateci le vostre idee!
Erica Crespiani
Di seguito i link per reperire materiale e aiutarvi nel vostro lavoro!
http://europa.eu/legislation_summaries/external_trade/dv0004_it.htm
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+REPORT+A6-2006-0207+0+DOC+PDF+V0//IT
http://europa.eu/legislation_summaries/external_trade/r12508_it.htm
http://www.altromercato.it/vote4ft
Ma procediamo con ordine.
Partiamo dal primo punto. Le caratteristiche del commercio equo solidale.
E' una forma di commercio che garantisce al produttore e ai suoi dipendenti un prezzo giusto e predeterminato, assicurando anche la tutela del territorio. La caratteristica fondamentale è che si vende direttamente al cliente finale i prodotti, evitando qualsiasi intermediario.
E' quindi una forma di commercio nella quale si cerca di perseguire due obiettivi fondamentali: fornire opportunità di sviluppo a produttori e lavoratori su piccola scala nei paesi in via di sviluppo, influenzare il sistema di commercio internazionale e le imprese private affinchè divengano più eque e si indirizzino maggiormente verso lo sviluppo sostenibile.
Esistono due modi di commercializzazione dei prodotti equo solidali:
il percorso integrato, nel quale i prodotti (specialmente oggetti artigianali) sono importati da organizzazioni del commercio equo solidale e distribuiti soprattutto in negozi specializzati e il sistema “dell'etichettatura”, in base al quale i prodotti sono etichettati da agenzie di certificazione specializzate in tale commercio che certificano che la catena di produzione rispetti i principi del commercio equo solidale.
Proprio per le sue notevoli caratteristiche positive si conta che a partire dai primi anni del 2000 le vendite dei prodotti sono aumentate del 20%!
E ora passiamo al secondo punto: il commercio equo solidale e l'Unione Europea.
Proprio per i suoi punti di forza, ancora poco sviluppati, sono state portate avanti dall'Unione Europea e dai suoi governi una serie di iniziative legislative per promuovere sempre più questa forma di commercio internazionale.
Due sono le date fondamentali.
A partire dal 1999, infatti, la Commissione presenta un bilancio delle evoluzioni avvenute in questo settore.
Nel 2000 invece con la firma dell'accordo di Cotonou, l'Unione Europea si è impegnata a sostenere il commercio equo solidale.
Da quella data un unico marchio internazionale ha sostituito i marchi nazionali di certificazione negli Stati membri. L'introduzione di questo marchio ha rafforzato la fiducia dei consumatori e il riconoscimento dei prodotti provenienti da questo commercio. Nel 2009, tra il 60% e il 70% delle vendite mondiali provenienti dal commercio equo e solidale hanno avuto luogo in Europa. Accanto alle azioni del Consiglio e della Commissione si sono formate diverse associazioni, volti a favorire questa forma di commercio internazionale come: FLO, IFAT, NEWS ed EFAT.
Queste hanno sviluppato una serie di criteri per evitarne gli abusi: un prezzo equo al produttore che garantisca un salario equo, che copra i costi di produzione e il costo della vita, relazioni stabili e a lungo termine con i produttori, trasparenza e tracciabilità lungo l'intera catena di fornitura, rispetto per l'ambiente, protezione dei diritti dell'uomo, sostegno alla produzione e accesso al mercato per le organizzazioni dei produttori e attività di sensibilizzazione sulla produzione del commercio equo.
Nonostante ci siano stati dei passi in avanti l'attuale assistenza al commercio equo solidale è ancora limitata e frammentata.
Gli sforzi dovrebbero essere tesi a sviluppare un'adeguata legislazione che porti ad uno sviluppo del commercio equo solidale e dei suoi prodotti.
Proprio in vista della simulazione del Parlamento Europeo potrete portare all'attenzione dell'Assemblea delle risoluzioni che diano spunti di riflessione per incrementare e regolamentare il commercio equo solidale e i suoi prodotti.
Concentratevi su ciò che è stato fatto e su ciò che sarebbe importante fare e dateci le vostre idee!
Erica Crespiani
Di seguito i link per reperire materiale e aiutarvi nel vostro lavoro!
http://europa.eu/legislation_summaries/external_trade/dv0004_it.htm
http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//NONSGML+REPORT+A6-2006-0207+0+DOC+PDF+V0//IT
http://europa.eu/legislation_summaries/external_trade/r12508_it.htm
http://www.altromercato.it/vote4ft