Com'è andata la Simulazione di Imperia
Il 24 aprile 2015, nella Sala consiliare del comune di Imperia si è tenuta la Simulazione del Parlamento Europeo a cui hanno partecipato alcuni licei e istituti imperiesi. L’organizzazione dell’evento è stata affidata a due validissimi collaboratori di Hopeurope, Luca Calandri e Davide Demarchi che grazie al loro impegno hanno realizzato una delle più riuscite e realistiche Simulazioni del Parlamento europeo mai viste sul territorio ligure. I ragazzi coinvolti sono stati preparati alla Simulazione da una serie di incontri tenuti durante i mesi precedenti che vertevano sui temi della cittadinanza e delle istuituzioni europee. Oltre gli studenti dell’Istituto d’Istruzione Superiore Giovanni Ruffini, del Liceo statale Carlo Amoretti e di altre scuole hanno presenziato all’evento anche Tiziana Beghin, parlamentare europea e i professori e i tutor di Hopeurope che hanno aiutato nel coordinamento dei ragazzi e nel buon funzionamento della simulazione.
Dopo il discorso di apertura, i ragazzi, divisi in gruppi parlamentari, sono stati invitati a votare un presidente del Parlamento tra i loro candidati, ruolo vinto dal gruppo dei Social Democratici. Dopo l’elezione, sono iniziati i lavori di presentazione delle risoluzioni. Dopo la presentazione della risoluzione, seguiva un breve dibattito e i ragazzi, molto preparati, si sono saputi perfettamente destreggiare tra tematiche molto attuali e che presentano molti motivi di dibattito anche tra i veri parlamentari europei. Dopo la presentazione delle risoluzioni si è proceduto alla lobbying, durante la quale ai ragazzi è stato permesso di confrontarsi con gli altri gruppi sugli emendamenti da apporre alle varie risoluzioni (alla fine dell’articolo allego il link con le risoluzioni definitive). Dopo questa fase è seguita la votazione degli emendamenti alle varie risoluzioni fino alla fine della simulazione con banchetto finale.
La Simulazione è stata utile ai ragazzi non solo per partecipare a un “gioco” di simulazione di quella che è una normale seduta plenaria al Parlamento Europeo, ma anche a far capire loro cosa voglia dire dibattere alcuni importanti argomenti e farli riflettere su quale sia il ruolo odierno delle istituzioni Europee. Alcuni di loro hanno in seguito partecipato alla Simulazione che si è svolta a Genova. A seguito allego una breve intervista all’organizzatore dell’evento, Luca Calandri:
Da quando collabori per Hopeurope?
Ho partecipato in qualità di tirocinante con impegno e dedizione alla prima edizione del progetto, HOPEurope 1, nell'anno accademico 2013/2014; così quando, nel settembre 2014, mi è stata offerta la possibilità di proseguire l'esperienza con la seconda edizione, ho accettato con piacere, ritenendolo un progetto utile, formativo, di qualità e un importante spunto di riflessione per gli studenti.
In che modo sono stati preparati i ragazzi per la Simulazione del Parlamento europeo?
Organizzando e gestendo personalmente il progetto per la zona di Imperia, ho deciso di accompagnare i ragazzi verso la Simulazione del Parlamento Europeo con un laboratorio così organizzato: il primo incontro è stato una lezione del professor Grimaldi sulle Istituzioni e sui partiti europei, in modo da dare alcune conoscenze di base. I due successivi sono serviti a scrivere la proposta di risoluzione: divisa la classe in tre gruppi, ognuno di questi si è occupato di una delle tre parti (la parte dei riferimenti legislativi, quella delle premesse e considerazioni iniziali ed il corpo della risoluzione, dove è contenuto quanto si vuole proporre), con l'ausilio di un tirocinante ed il mio. L'ultimo incontro, due giorni prima della Simulazione, è servito per spiegare bene ai ragazzi come si sarebbero svolti i lavori dell'assemblea, le modalità di intervento e di votazione e, soprattutto, per analizzare e confrontare tutte le proposte di risoluzione presentate dagli altri studenti partecipanti: per migliorare il lavoro, ho suddiviso la classe in piccoli gruppi di lavoro, ognuno responsabile per un argomento differente, in modo da ottimizzare lo studio e la stesura degli emendamenti.
Una nota importante spetta al professore della classe terza che ha svolto un fondamentale lavoro di sostegno ai suoi studenti fra i vari incontri.
Cosa sapevano i ragazzi del Parlamento Europeo prima della simulazione?
Pur avendo Diritto come materia scolastica, le conoscenze erano scarse o nulle: il professore della classe ha portato avanti il progetto proprio come forma alternativa alla lezione frontale per l'insegnamento di tali argomenti.
I ragazzi si sono mostrati interessati alle tematiche che hai trattato durante gli incontri?
Come di consueto ci sono stati alcuni più interessati, altri piuttosto svogliati, ma nel complesso ho notato un notevole incremento dell'interesse quando dalla prima lezione frontale si è passati alla stesura della legge, in cui era necessario che i ragazzi agissero in prima persona, e, soprattutto, con l'immedesimazione del ruolo di parlamentare europeo: molti studenti prima annoiati, hanno cominciato ad interessarsi ed a partecipare attivamente allo svolgimento della Simulazione, dimostrando che i temi europei e politici possono essere piacevoli anche ad un pubblico apparentemente apolitico ed indifferente.
Qual è stata la difficoltà più grande nell’organizzazione dell’evento?
Senza dubbio la burocrazia della pubblica amministrazione, sia dell'università che della scuola. Le difficoltà incontrate per l'adesione degli insegnanti erano preventivate, ma non sono state molte. Più difficile è stato per loro adeguarsi alla burocrazia necessaria per partecipare, questo ha costretto alcuni alla rinuncia.
Oltre Tiziana Beghin, quale è stata la risposta delle altre personalità importanti che hai invitato all’evento?
Ho contattato esponenti di tutti i partiti presenti al Parlamento Europeo e da molti ho ricevuto una disdetta, telematica o telefonica, per altri impegni già presi per quel giorno: solo il Movimento 5 Stelle ha immediatamente aderito all'invito con l'onorevole Beghin.
Se dovessi organizzare di nuovo una simulazione, lo faresti in maniera diversa da come hai fatto?
A parità di risorse ritengo che i margini di miglioramento siano molto ridotti: avrei, però, molte idee su come ampliare il progetto, renderlo più interessante e per approfondire ulteriormente temi molto importanti, ciò però richiederebbe più tempo da parte di studenti ed insegnanti, un lasso di azione maggiore, in modo da poter integrare il progetto nel programma dell'anno scolastico e una maggiore disponibilità finanziaria, magari con la collaborazione degli istituti stessi o di sponsor quali fondazioni.
Pensi sia stato utile ai ragazzi?
Se non fossi convinto che è un progetto utile per gli studenti, non vi avrei neanche partecipato.
Al termine posso dire con certezza che la missione è compiuta.
Grazie
Prego :P
Dopo il discorso di apertura, i ragazzi, divisi in gruppi parlamentari, sono stati invitati a votare un presidente del Parlamento tra i loro candidati, ruolo vinto dal gruppo dei Social Democratici. Dopo l’elezione, sono iniziati i lavori di presentazione delle risoluzioni. Dopo la presentazione della risoluzione, seguiva un breve dibattito e i ragazzi, molto preparati, si sono saputi perfettamente destreggiare tra tematiche molto attuali e che presentano molti motivi di dibattito anche tra i veri parlamentari europei. Dopo la presentazione delle risoluzioni si è proceduto alla lobbying, durante la quale ai ragazzi è stato permesso di confrontarsi con gli altri gruppi sugli emendamenti da apporre alle varie risoluzioni (alla fine dell’articolo allego il link con le risoluzioni definitive). Dopo questa fase è seguita la votazione degli emendamenti alle varie risoluzioni fino alla fine della simulazione con banchetto finale.
La Simulazione è stata utile ai ragazzi non solo per partecipare a un “gioco” di simulazione di quella che è una normale seduta plenaria al Parlamento Europeo, ma anche a far capire loro cosa voglia dire dibattere alcuni importanti argomenti e farli riflettere su quale sia il ruolo odierno delle istituzioni Europee. Alcuni di loro hanno in seguito partecipato alla Simulazione che si è svolta a Genova. A seguito allego una breve intervista all’organizzatore dell’evento, Luca Calandri:
Da quando collabori per Hopeurope?
Ho partecipato in qualità di tirocinante con impegno e dedizione alla prima edizione del progetto, HOPEurope 1, nell'anno accademico 2013/2014; così quando, nel settembre 2014, mi è stata offerta la possibilità di proseguire l'esperienza con la seconda edizione, ho accettato con piacere, ritenendolo un progetto utile, formativo, di qualità e un importante spunto di riflessione per gli studenti.
In che modo sono stati preparati i ragazzi per la Simulazione del Parlamento europeo?
Organizzando e gestendo personalmente il progetto per la zona di Imperia, ho deciso di accompagnare i ragazzi verso la Simulazione del Parlamento Europeo con un laboratorio così organizzato: il primo incontro è stato una lezione del professor Grimaldi sulle Istituzioni e sui partiti europei, in modo da dare alcune conoscenze di base. I due successivi sono serviti a scrivere la proposta di risoluzione: divisa la classe in tre gruppi, ognuno di questi si è occupato di una delle tre parti (la parte dei riferimenti legislativi, quella delle premesse e considerazioni iniziali ed il corpo della risoluzione, dove è contenuto quanto si vuole proporre), con l'ausilio di un tirocinante ed il mio. L'ultimo incontro, due giorni prima della Simulazione, è servito per spiegare bene ai ragazzi come si sarebbero svolti i lavori dell'assemblea, le modalità di intervento e di votazione e, soprattutto, per analizzare e confrontare tutte le proposte di risoluzione presentate dagli altri studenti partecipanti: per migliorare il lavoro, ho suddiviso la classe in piccoli gruppi di lavoro, ognuno responsabile per un argomento differente, in modo da ottimizzare lo studio e la stesura degli emendamenti.
Una nota importante spetta al professore della classe terza che ha svolto un fondamentale lavoro di sostegno ai suoi studenti fra i vari incontri.
Cosa sapevano i ragazzi del Parlamento Europeo prima della simulazione?
Pur avendo Diritto come materia scolastica, le conoscenze erano scarse o nulle: il professore della classe ha portato avanti il progetto proprio come forma alternativa alla lezione frontale per l'insegnamento di tali argomenti.
I ragazzi si sono mostrati interessati alle tematiche che hai trattato durante gli incontri?
Come di consueto ci sono stati alcuni più interessati, altri piuttosto svogliati, ma nel complesso ho notato un notevole incremento dell'interesse quando dalla prima lezione frontale si è passati alla stesura della legge, in cui era necessario che i ragazzi agissero in prima persona, e, soprattutto, con l'immedesimazione del ruolo di parlamentare europeo: molti studenti prima annoiati, hanno cominciato ad interessarsi ed a partecipare attivamente allo svolgimento della Simulazione, dimostrando che i temi europei e politici possono essere piacevoli anche ad un pubblico apparentemente apolitico ed indifferente.
Qual è stata la difficoltà più grande nell’organizzazione dell’evento?
Senza dubbio la burocrazia della pubblica amministrazione, sia dell'università che della scuola. Le difficoltà incontrate per l'adesione degli insegnanti erano preventivate, ma non sono state molte. Più difficile è stato per loro adeguarsi alla burocrazia necessaria per partecipare, questo ha costretto alcuni alla rinuncia.
Oltre Tiziana Beghin, quale è stata la risposta delle altre personalità importanti che hai invitato all’evento?
Ho contattato esponenti di tutti i partiti presenti al Parlamento Europeo e da molti ho ricevuto una disdetta, telematica o telefonica, per altri impegni già presi per quel giorno: solo il Movimento 5 Stelle ha immediatamente aderito all'invito con l'onorevole Beghin.
Se dovessi organizzare di nuovo una simulazione, lo faresti in maniera diversa da come hai fatto?
A parità di risorse ritengo che i margini di miglioramento siano molto ridotti: avrei, però, molte idee su come ampliare il progetto, renderlo più interessante e per approfondire ulteriormente temi molto importanti, ciò però richiederebbe più tempo da parte di studenti ed insegnanti, un lasso di azione maggiore, in modo da poter integrare il progetto nel programma dell'anno scolastico e una maggiore disponibilità finanziaria, magari con la collaborazione degli istituti stessi o di sponsor quali fondazioni.
Pensi sia stato utile ai ragazzi?
Se non fossi convinto che è un progetto utile per gli studenti, non vi avrei neanche partecipato.
Al termine posso dire con certezza che la missione è compiuta.
Grazie
Prego :P